Riprendiamo anche qui, un vecchio caso, perchè racconta di come si possa lavorare nella costruzione di reti di soggetti autonomi. Nel 2013 insieme e a fundraiser per passione ho condotto una serie di giornate di lavoro con una rete molto particolare, preziosa e utile: quella degli sportelli regionali del Veneto della rete Qui Donna.
Il percorso promosso dalla Regione Veneto con la collaborazione tecnica della Fondazione Centro Produttività Veneto, era incentrato sulla formazione, sull’empowerment, e sul consolidamento strategico della rete di sportelli. Nello specifico l’obiettivo dei due incontri era far emergere visioni nuove e immaginare scenari strategici per definire un percorso di lavoro in rete, con una comunicazione unitaria, con maggiore consapevolezza anche dei pubblici degli stakeholder dei possibili donatori.
Al centro stava l’analisi dell’identità e della missione, sapendo di dover raccontare aspetti molto diversi del servizio, dal sostegno per donne in situazioni di violenza o di pericolo, fino all’inserimento lavorativo e alla prima collocazione.
Che metodi abbiamo usato? Fin da subito le carte di Maria Lai (strumento che nasce nell’ambito dell’arte, e che sostiene delle riflessioni out of the box sul chi siamo). Con l’ausilio di queste carte e di quelle di Hisao Osoe, è stato imbastito un percorso di riflessione partendo dalla propria identità per passare a quella comune come rete, fino a ragionare sui pubblici di riferimento, e sui diversi obiettivi strategici da ottenere per ognuno dei target. Il percorso proseguiva con l’approfondimento di aspetti gestionali e organizzativi, strategici e di fund raising.
Successivamente abbiamo ricevuto notizia della conclusione del percorso biennale di consolidamento e empowerment della rete. Buon lavoro e per informazioni sulla rete ecco il loro sito web ufficiale http://www.quidonna.veneto.it/!